Descrizione
PRIMA PARTE
GRIGLIATA DI MARE
DA PASCO FERRI
GOSHEN BEACH, RHODE ISLAND AGOSTO 1986
Ora andate a mangiare,
in vista della battaglia.
Omero, Iliade, Libro II
1
Danny Ryan guarda la donna uscire dall’acqua come una visione che emerge dai sogni del mare.
Ma lei è reale e porterà guai.
Le donne così belle di solito li portano.
Danny lo sa. Quello che non sa è quanti guai porterà. Se lo sapesse, se sapesse quello che sta per succedere, forse entrerebbe in acqua e le terrebbe la testa sotto fino a vederla smettere di muoversi.
Ma non lo sa.
Perciò, con il viso sotto il sole splendente, Danny resta seduto sulla sabbia davanti alla casa sulla spiaggia di Pasco e la osserva da dietro gli occhiali da sole. Capelli biondi, occhi di un blu profondo, un corpo che il bikini nero accentua, più che coprire. Pancia piatta, gambe snelle e muscolose. Difficile immaginarla tra quindici anni, con i fianchi larghi e il culo grosso dopo una dieta a base di patate e pranzi domenicali con salse unte.
La donna esce dall’acqua, la pelle luccicante di sole e di sale.
Terri Ryan, sua moglie, gli dà una gomitata nelle costole.
«Cosa c’è?» chiede Danny, finto innocente.
«Ho visto come l’hai guardata.» La stanno guardando tutti: lui, Pat e Jimmy, e anche le mogli, Sheila, Angie e Terri.
«Ti capisco» dice Terri. «Bel paio di tette.»
«Che modo di parlare» protesta Danny. «Sì, come se non fosse quello che stavi pensando.»
«Non pensavo niente.»
«Il niente a cui pensavi ce l’ho proprio qui» dice lei, muovendo una mano su e giù. Si alza a sedere sul telo per guardare meglio la donna. «Se avessi un paio di tette così, mi metterei anch’io in bikini.»
Terri indossa un costume nero intero. Danny pensa che le stia molto bene.
«A me piacciono le tue, di tette.»
«Bravo, risposta esatta.»
Danny guarda la donna raccogliere un telo e asciugarsi. Di sicuro passa molto tempo in palestra, si tiene in forma. Scommetterebbe che lavora nelle vendite. Qualcosa di costoso, tipo macchine di lusso, proprietà immobiliari, investimenti. Quale uomo le direbbe di no, o cercherebbe di tirare sul prezzo, facendo la figura del tirchio davanti a lei? Nessuno.
Danny la guarda allontanarsi.
Come un sogno da cui ti svegli e non vorresti svegliarti, perché è così bello.
Ha dormito poco, la notte scorsa, e ora è stanco. Hanno rapinato un camion di vestiti Armani, lui, Pat e Jimmy, lontano, nel Massachusetts occidentale. Un lavoretto facile, con informazioni dall’interno, organizzato per loro da Peter Moretti. L’autista era al corrente, tutti hanno ballato al ritmo giusto e nessuno si è fatto male, ma è stato un lungo viaggio e sono arrivati in spiaggia al sorgere del sole.
«Va bene così» aggiunge Terri, stendendosi di nuovo. «Va bene se lei ti scalda per me.»
Terri sa che Danny la ama, e che è fedele come un cane. Tradire non è nel suo carattere. Non le importa se guarda altre donne, finché torna a casa da lei. Molti uomini sposati hanno bisogno di una distrazione, ogni tanto, ma Danny no.
Anche se ne avesse voglia, si sentirebbe troppo in colpa.
Ci avevano persino scherzato su. «Lo confesseresti a un prete» aveva detto Terri. «Lo confesseresti a me. Forse metteresti un annuncio sul giornale, pur di confessare.»
E aveva ragione, pensa Danny, accarezzandole una coscia con il dorso dell’indice e segnalandole che ha ragione anche su un altro punto: lui si è davvero scaldato, ed è ora di tornare al cottage. Terri allontana la mano, ma non in modo brusco. Anche lei ne ha voglia, tra il sole, la sabbia calda sulla pelle e l’energia sessuale risvegliata dalla ragazza nuova.
È nell’aria, la sentono entrambi.
Sentono anche qualcos’altro.
Inquietudine? Insoddisfazione?
Quella donna sexy esce dall’acqua e all’improvviso loro non sono più contenti delle loro vite.
Io non lo sono, pensa Danny.
Ogni agosto scendono da Dogtown a Goshen Beach perché è quello che facevano i loro genitori e loro non sanno fare altro. Danny e Terri, Jimmy ed Angie Mac, Pat e Sheila Murphy, Liam Murphy con la sua ragazza del momento. Affittano dei piccoli cottage che solo la strada divide dalla spiaggia, così vicini l’uno all’altro che puoi sentir russare i tuoi vicini, o allungare una mano dalla finestra per chiedere qualcosa in prestito per cucinare. Ma la vicinanza è proprio la cosa divertente.
Nessuno di loro saprebbe cosa farsene della solitudine. Sono cresciuti nello stesso quartiere di Providence in cui erano cresciuti i loro genitori, sono andati a scuola lì, vivono ancora lì, si vedono quasi tutti i giorni e vanno in vacanza insieme a Goshen.
“Dogtown marittima”, la chiamano.
Danny pensa che l’oceano dovrebbe essere a est, ma sa che quella spiaggia in realtà è rivolta a sud, e prosegue a ovest in una curva dolce per circa un chilometro e mezzo, fino a Mashanuck Point, dove su una bassa scogliera sono appollaiate alcune case più grandi. A sud, a quattordici miglia di distanza in mare aperto, c’è Block Island, visibile nelle giornate serene. Nella stagione estiva ci sono traghetti tutto il giorno e anche di notte dai moli di Gilead, il villaggio di pescatori dall’altro lato del canale.
Danny andava spesso a Block Island, non con il traghetto ma quando lavorava sui pescherecci, prima di sposarsi. A volte, se Dick Sousa era di buon umore, ormeggiavano a New Harbor per farsi una birra, prima di tornare a casa.
Bei tempi, quando andava con Dick a pesca di pescespada. Danny ne sente la mancanza. Gli manca il piccolo cottage in affitto dietro il ristorante Aunt Betty’s Clam Shack, anche se era pieno di spifferi e freddissimo d’inverno. Gli mancano le passeggiate fino all’Harbor Inn per farsi un bicchiere con i pescatori e ascoltare le loro storie, assorbire la loro saggezza. Gli manca il lavoro fisico che lo faceva sentire forte e pulito. Aveva diciannove anni, era forte e pulito e ora non è più così. Ha uno strato di grasso intorno all’addome e non sa se riuscirebbe a lanciare un arpione o a tirare in barca una rete.
Se lo guardi ora, vicino ai trent’anni, le spalle larghe lo fanno apparire più piccolo del suo metro e ottantatré, e la fronte bassa contornata da folti capelli castani con qualche sfumatura di rosso lo fa sembrare meno intelligente di quanto sia in realtà.
Seduto sulla sabbia, Danny guarda l’acqua con un senso di struggimento. Il massimo che fa, ora, è una nuotata o un po’ di bodysurf se ci sono le onde, che in agosto non ci sono quasi mai, a meno che non stia per arrivare un uragano.
Quando non è lì, Danny sente la mancanza dell’oceano.
Ti entra nel sangue, come se ti scorresse acqua salata nelle vene. I pescatori che conosce amano e odiano il mare, dicono che è come una donna crudele che continua a farti del male, eppure tu continui a tornare da lei.
A volte Danny pensa che dovrebbe rimettersi a fare il pescatore, ma si guadagna troppo poco. Soprattutto ora, con i regolamenti del governo e le grandi navi da pesca giapponesi e russe a tredici miglia dalla costa, che si prendono tutti i merluzzi e i tonni e le platesse e il governo non fa nulla per impedirlo, limitandosi a tenere sotto schiaffo i pescatori locali.
Perché può farlo.
Perciò ora Danny si limita a venire lì in agosto da Providence con il resto del gruppo.
La mattina si alzano tardi, fanno colazione nei cottage, poi attraversano la strada e passano la giornata in spiaggia, davanti a casa di Pasco, una della dozzina di case di legno su piloni di cemento vicino al frangiflutti sul lato est di Goshen Beach.
Aprono le sedie a sdraio o si stendono sui teli da mare, le donne sorseggiano vino fresco dai frigo portatili, leggono riviste e chiacchierano, mentre gli uomini bevono birra o lanciano una lenza. C’è sempre una piccola folla vicino, Pasco, sua moglie, figli, nipoti, e tutta la gang dei Moretti: Peter e Paul Moretti, Sal Antonucci, Tony Romano, Chris Palumbo, con mogli e figli.
Ci sono sempre tante persone che passano a salutare e a divertirsi un po’, un andirivieni continuo.
Nei giorni di pioggia se ne stanno in casa a fare puzzle, giocare a carte, dormire, chiacchierare, ascoltare i commentatori sportivi che parlano dei Sox lamentandosi dei ritardi dovuti alla pioggia. O a volte fanno un salto in città, a tre chilometri verso l’interno, e vanno al cinema, a prendere un gelato o a fare la spesa.
La sera fanno grigliate di hamburger e hot dog sulla striscia di prato tra un cottage e l’altro, di solito portando ognuno qualcosa. O magari durante il giorno qualcuno va ai moli a prendere del pesce fresco e la sera arrostiscono tonno o pesce azzurro o cucinano aragoste bollite.
Altre volte arrivano a piedi fino al Dave’s Dock, prendono un tavolo sulla grande terrazza che domina Gilead, dall’altro lato della baia. Dave non ha la licenza per vendere alcolici, perciò vino e birra li portano loro, e a Danny piace osservare i pescherecci, i pescatori di aragoste o il traghetto per Block Island, mentre mangia zuppa di frutti di mare, fish and chips o crocchette di vongole fritte. Lassù è un posto bello e pacifico quando il sole si ammorbidisce e l’acqua brilla al crepuscolo.
A volte dopo cena tornano a casa a piedi, per conversare e fare qualche altra partita a carte; altre volte vanno in auto a Mashanuck Point, dove c’è un bar, lo Spindrift. Si siedono a bere qualcosa e ad ascoltare qualche band locale. Ballano, oppure no. Ma di solito restano lì tutti insieme e ridono fino all’ora di chiusura.
Quando si sentono più ambiziosi salgono in macchina e vanno a Gilead, cinquanta metri sull’acqua ma ventidue chilometri via terra, dove ci sono bar più grandi che passano quasi per discoteche e dove i Moretti non si aspettano mai di dover pagare, e infatti nessuno porta loro il conto delle bevande. Quindi tornano ai cottage dove Danny e Terri vanno a dormire o fanno l’amore e poi dormono, e si svegliano tardi e si ricomincia daccapo.
«Mi spalmi un po’ di lozione?» chiede Terri, passandogli il tubetto.
Danny si alza a sedere, si versa in mano un po’ di olio solare e si mette al lavoro sulle spalle lentigginose della moglie. Terri si scotta facilmente, con la sua pelle irlandese. Capelli neri, occhi viola e pelle come una tazza di porcellana.
I Ryan invece hanno la pelle scura. Il padre di Danny, Marty, dice che hanno sangue spagnolo. «Dai tempi in cui affondò l’Armada su queste coste. Alcuni marinai nuotarono fino a riva e misero incinte le ragazze del posto.»
Sono tutti irlandesi bruni, gente del Nord, come quasi tutti gli altri irlandesi che avevano colonizzato Providence. Uomini duri, provenienti dalle terre pietrose e dalle sconfitte costanti di Donegal. Ma ora, pensa Danny, i Murphy se la stanno cavando bene. Poi si sente in colpa per averlo pensato, perché Pat Murphy è il suo migliore amico da quando avevano i pannolini, senza parlare del fatto che ora sono anche cognati.
Sheila Murphy alza le braccia, sbadiglia e dice: «Torno a casa, mi faccio una doccia, sistemo le unghie, cose da donne». Si alza e spazzola via la sabbia dalle gambe. Si alza anche Angie. Come Pat è il leader degli uomini, Sheila lo è delle donne. Loro prendono l’imbeccata da lei.
Sheila guarda Pat. «Tu vieni?»
Danny guarda Pat e sorridono entrambi. Le coppie vanno a fare sesso, e nessuno si cura di nasconderlo. Nei cottage ci sarà molta attività, nel pomeriggio.
A Danny dispiace che l’estate stia per finire. È sempre così. La fine dell’estate significa la fine delle lunghe giornate, dei tramonti infiniti, dei cottage in affitto sulla spiaggia, del divertimento, delle risate, delle grigliate di mare.
Si torna a Providence, di nuovo sui moli, di nuovo al lavoro.
Vivono in un piccolo appartamento all’ultimo piano di una casa a tre piani con il tetto spiovente, una delle migliaia sorte in tutto il New England ai tempi d’oro dei mulini e delle fabbriche, quando servivano alloggi economici per gli operai italiani, ebrei e irlandesi. Ora mulini e fabbriche sono quasi scomparsi, ma quelle case a tre piani sopravvivono e mantengono la loro reputazione di alloggi per operai.
Quello di Danny e Terri è soggiorno, cucina, bagno e camera da letto con un piccolo terrazzo coperto sul retro e finestre su ogni lato, il che è piacevole. Non è molto, Danny spera di poter comprare una vera casa, un giorno, ma per il momento è abbastanza e non ci si sta male. La proprietaria, la signora Costigan, vive al piano di sotto ed è una vecchia signora tranquilla. Il signor Riley invece vive al pianterreno e si occupa della manutenzione di tutta la baracca.
Ciò nonostante, Danny pensa di andare via, forse anche fuori da Providence.
«Magari dovremmo trasferirci in qualche posto dove è sempre estate» ha detto a Terri la notte prima.
«Tipo dove?»
«In California, per esempio.»
Lei aveva riso. «California? Non abbiamo parenti lì.»
«Io ho un cugino di secondo grado a San Diego.»
«Non è un vero parente» aveva ribattuto Terri.
Sì, ma forse è proprio questo il punto, pensa Danny. Forse sarebbe un bene andare in un posto senza tanti doveri: le feste di compleanno, le prime comunioni, le cene domenicali obbligatorie. Ma sa che non succederà. Terri è troppo attaccata ai parenti, e lui deve pensare a suo padre.
Nessuno va mai via da Dogtown.
O, se lo fanno, poi tornano.
Danny è tornato.
Ora vuole tornare al cottage.
Per una scopata e un sonnellino.
Una dormita gli farà bene, lo rimetterà a nuovo per la grigliata di mare di Pasco Ferri.
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