Descrizione
Capitolo 1
PANADELA
Indicata per i bambini, le partorienti, le persone di una certa età ed espressamente consigliata da Alvise Cornaro nei suoi “Discorsi sulla vita sobria” e sostenuta anche dalla scienza medica nelle parole di un medico-poeta, Lodovico Pastò che così scrisse:
“Volè donca saver qual sia quel alimento
che al omo in ogni età xe più de giovamento?
El pan! Xe giusto lu!
Ma i povari bambini? E quei che no gà i denti?
In cossa ve perdeu! Par che sì nati gèri!
Grateghelo, perdio! E deghelo a scuglieri!”
(Volete dunque sapere quale che sia quell’ali-mento che all’uomo in ogni età dà più giovamento? Il pane! Proprio lui! Ma i poveri bambini? E quelli che non hanno i denti? IN cosa vi perdete! Sembra che siate nati ieri! Grattatelo, perdinci, e dateglielo a cucchiai!”
“Ingredienti:
pane raffermo
brodo
formaggio grattugiato
cannella
Fate biscottare in forno il pane avanzato fino a farlo dorare. Grattugiatelo in polvere non trop-po fine. In una pentola fate bollire del brodo e ag-giungete un cucchiaio del pane grattugiato per ogni mestolo di brodo e continuate a far bollire. Appena si addensa, aggiungete il formaggio grattugiato, un cucchiaino a persona e versate nei piatti, spolve-rando con cannella.
Da non confondere col…”
GNOCCO FRITTO
Secondo il mio parere, il modenese è il migliore e infatti questa è la ricetta base che ogni casalinga che si rispetti tiene nel cassetto della cucina.
Il Gnocco fritto va bene a colazione, a pranzo, a cena, come spuntino e come relax, mangiato caldo nelle sagre con mortadella appena affettata o al bar con una fettina di salame.
Ingredienti:
500 gr farina
70 gr di strutto
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaio di bicarbonato
180 ml di acqua tiepida”
“Impastare insieme la farina con l’acqua, il sale, il bicarbonato e lo zucchero. Poi aggiungere lo strutto e amalgamare fino a rendere il tutto una pasta morbida e scivolosa. Lasciarla riposare per circa mezz’ora, così che lieviti. Stenderla su una spianatoia in una foglia sottile, tagliarla a losanghe o quadrati e friggerla in olio bollente. La vera mas-saia modenese userà lo strutto per friggerla, meglio se aromatizzato con varie erbe (rosmarino, salvia, prezzemolo) ma va benissimo anche l’olio.
Va servito caldissimo, appena uscito dalla frig-gitura, con mortadella e affettati vari.”
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