Descrizione
Un messaggio di speranza per questi tempi difficili
«L’Angelo della Speranza è un raggio di luce che illumina le nostre vite, aiutandoci a far ardere la fiamma della speranza lungo il sentiero della nostra esistenza.» Dopo aver pronunciato queste parole, l’angelo proseguì dicendomi: «La speranza riveste un ruolo fondamentale nella vita di ciascun individuo. Rende possibile anche ciò che appare impossibile».
Avevo all’incirca dodici anni, quando un angelo mi disse queste parole.
Vedo gli angeli e comunico con loro fin dalla più tenera età. Li vedo ogni giorno e riesco a scorgerne le sembianze in modo tangibile, con lo stesso nitore che mi consente di vedere una persona seduta davanti a me. Gli angeli sono i miei amici e i miei compagni di vita; dialogo costantemente con loro, a volte usando le parole e altre volte ricorrendo alla comunicazione telepatica. Non saprei dire per quale motivo io riesco a vederli e voi invece no. Sono una persona normalissima, come ce ne sono tante.
In passato, mi era già capitato di incontrare l’Angelo della Speranza, ma solo quel giorno – che ho appena raccontato – ebbi modo di scoprire la sua identità e il tipo di aiuto che ci offre.
Egli non somiglia a nessuno degli angeli che ho visto finora. Le sue sembianze evocano l’aspetto di un’enorme fiamma molto vivida, all’interno della quale si cela una sagoma umana dai contorni sbiaditi. Posso solo dire che ha dei tratti maschili, e che emana una luce abbagliante di color verde smeraldo. Quella figura regge una torcia, simile alla fiamma Olimpica. Il bagliore che lo avvolge ha qualcosa di diverso rispetto alla luce che emanano le altre creature celesti; penso che ciò sia dovuto al fatto che rappresenta una luce all’interno di un’altra luce.
L’Angelo della Speranza è imponente e altissimo come un albero secolare. Ogni volta che lo vedo, ho la sensazione che sia lontanissimo da me. Se così fosse, dovrebbe sembrare piccolo, invece la sua figura è sempre enorme. Si tratta di un fenomeno piuttosto strano: è come se fosse molto distante, ma al tempo stesso ci trovassimo faccia a faccia; non so come spiegarlo.
Sembra si trovi in una sorta di «moto perpetuo», che lo spinge a volgere costantemente lo sguardo verso chiunque sia dinanzi a lui, incoraggiandolo con un dolce sorriso. Il suo volto infonde amore e coraggio.
Ultimamente, mi è capitato di vederlo molto più spesso rispetto al passato. Oserei dire che lo incontro ogni giorno. A quanto pare, in questo periodo, le persone hanno bisogno più che mai di ricevere un segnale carico di speranza.
Moltissimi anni fa, un angelo mi mostrò un’immagine dell’Angelo della Speranza intento a svolgere il compito che gli era stato affidato, per aiutarmi a comprendere meglio il suo ruolo. Lo vidi impegnato a guidare un drappello di soldati schierati in trincea. Ignoravo la nazionalità di questi uomini. Mi colpì soprattutto l’immagine di uno di loro, che si trascinava allo stremo delle forze, arrancando lungo il sentiero fangoso. Notai che era ferito. L’Angelo della Speranza lo precedeva, proiettando costantemente un raggio di luce su di lui, man mano che avanzava. Mi fu concesso di vedere attraverso gli occhi di quel soldato. Benché non fosse in grado di scorgere l’immagine dell’Angelo della Speranza, quel combattente vedeva comunque una luce, all’interno della quale si delineavano le sagome dei suoi cari: sua moglie, i suoi bambini e i suoi genitori ormai anziani. L’Angelo della Speranza gli trasmetteva la forza necessaria per non arrendersi, infondendogli la speranza che un giorno avrebbe potuto riabbracciare la sua famiglia che tanto amava.
«Capisci, Lorna?» disse l’angelo. «L’Angelo della Speranza non può far cessare la guerra, né guarire quel soldato e neppure salvarlo, ma può dargli l’energia per consentirgli di raggiungere un luogo sicuro in cui verrà soccorso e tratto in salvo.» Poi mi sorrise e proseguì: «Quel soldato è morto nel suo letto molti anni dopo». Provai una gioia immensa nell’apprendere questa notizia. L’amore che quell’uomo nutriva per i suoi cari era meraviglioso.
Nei momenti più difficili per me e per la mia famiglia, ho sempre potuto contare sulla presenza dell’Angelo della Speranza e sulla sua disponibilità a infondermi coraggio, aiutando così il mio angelo custode e gli altri angeli che mi sostengono abitualmente.
Ricordo un periodo in cui ero particolarmente in ansia per mio marito Joe, rimasto disoccupato dopo un lungo periodo di malattia. Anche se poi era riuscito a recuperare le forze per lavorare, in quegli anni – gli anni Ottanta del secolo scorso –, l’Irlanda stava attraversando una fase molto critica, tanto che non era per nulla facile trovare un impiego. Avendo tre bambini da sfamare, mi sentivo terribilmente preoccupata. Vedevo sempre l’Angelo della Speranza, che mi sorrideva da lontano per infondermi coraggio, mantenendo viva dentro di me la speranza che mio marito sarebbe riuscito a ottenere uno degli incarichi per i quali aveva fatto domanda. Ci volle un bel po’ di tempo prima che quel sospirato giorno arrivasse, e nel mentre la presenza dell’Angelo della Speranza mi fu di grande aiuto, permettendomi anche di infondere coraggio e sostegno a Joe.
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