Descrizione
Capitolo 1
Dalia
La Dalia, nome scientifico Dahlia, da Anders Dahl, allievo e collaboratore di Linneo, il botanico che praticamente catalogĆ² tutte le specie conosciute della terra, appartiene alla famiglia delle Compositae ed ĆØ una pianta originaria dellāAmerica Centrale e specialmente del Messico.
GiĆ conosciuta dagli Aztechi che la coltivavano e la chiamavanoĀ āAcocotliā, usando i suoi fusti come tubi per convogliare lāacqua nei villaggi, fu scoperta alla fine del settecento e portata in Europa, precisamente a Madrid. Da lƬ passĆ² allāOrto Botanico di Berlino allāinizio dellāottocento dove arrivĆ² col nome di Georgina dal nome del botanico russo Georgie e fu in quel luogo che iniziarono gli innesti e le ibridazioni fino a che si contarono piĆ¹ di 2000 varietĆ . Ancora oggi nel nord dellāEuropa e in Russia viene conosciuta come Georgina, anche nelle sue innumerevoli forme e colori.
PerchĆ© la Dalia puĆ² essere una margherita colorata, un crisantemo a piccoli petali, una palla rotonda e candida, un fiore dai mille risvolti e dalle mille facce e in ognuna delle sue varietĆ puĆ² affascinare e coinvolgere.
Pianta perenne, necessita di poche cure e rende al meglio, continuando a fiorire da luglio fino ad ottobre inoltrato, ravvivando i giardini con i suoi colori che non hanno praticamente limite, dal bianco al giallo, al rosa, al rosso, allo screziato, di dimensioni piccole, medie, grandi, adatto in ogni occasione e pronto ad essere coltivato in ogni giardino, sia al nord che al sud, al freddo o al caldo.
Il succo che si ricava dalle sue radici ĆØ salutare dato che contiene proteine, fosforo e potassio e gli Aztechi e i popoli del Sud America si cibavano dei suoi tuberi usandoli come patate.Ā
Goethe ne era innamorato e ne parlĆ² spesso nei suoi scritti, Monet dipingeva volentieri specialmente la qualitĆ chiamata āCactusā.
Nel linguaggio dei fiori significa Gratitudine, PrecarietĆ ma anche Riconoscenza e voglia di emergere, poichĆ© i suoi fiori non rimangono mai nascosti dalle foglie ma si elevano sempre per essere ammirati e considerati.
Fiore dellāestate, con i suoi colori caldi e vividi daā lāidea del caldo, del sole, della vita stessa che si mostra nella sua forma piĆ¹ piena e colorata.
Un grazie dal fondo del cuore
La prima a piantare dei fiori nel giardino e poi ad andare a venderli al mercato era stata nonna Olga, quasi cento anni prima. Era la Prima Guerra mondiale, nonno Giacomo era al fronte e lei era rimasta a casa con tre bambini da mantenere; per un poā se lāera cavata facendo le pulizie in giro ma poi non cāerano piĆ¹ soldi e nessuno lāaveva piĆ¹ chiamata, cosƬ una mattina era andata nel piccolo giardino dietro casa, era primavera, aveva raccolto violette e mughetti, ne aveva fatto dei mazzolini legati con dei nastrini colorati ed era andata al mercato a venderli. Lāidea era stata buona, per quanto ci fosse la guerra, la gente magari comprava un pane di meno ma un mazzolino di fiori non se lo negava. Erano fiori per lāamore lontano, per la tomba di un caduto, per un matrimonio, per un battesimoā¦e nonna Olga allargĆ² il giardino, piantĆ² altri fiori e quando nonno Giacomo tornĆ² dal fronte trovĆ² una attivitĆ fiorente e ben avviata. Assieme misero su il banco fisso al mercato, con enormi sacrifici comprarono un pezzo di terra appena fuori cittĆ e piantarono tutte le specie di piante che poterono, aiutati dai figli che intanto crescevano e si aggregavano allāimpresa di famiglia, entusiasti e pieni di idee.
Col passare degli anni coprirono le serre, ampliarono le qualitĆ , sempre attenti alle novitĆ , alle nuove piante che nascevano e che attiravano la gente.
Dei tre figli solo il maggiore, Saverio, rimase nellāimpresa di famiglia, le due femmine si sposarono e se ne andarono dal paese ma il banco al mercato rimase.
Nonna Olga e nonno Giacomo morirono, Saverio si sposĆ², ebbe figli, morƬ a sua volta e il banco era sempre lƬ, come un punto fisso; passĆ² unāaltra guerra, parte delle serre venne convertita ad orto per sfamare la famiglia ma appena passata la buriana tornĆ² ad essere solo per i fiori, ogni anno piĆ¹ belli, ogni anno piĆ¹ vari.
Stelle di Natale per le feste, azalee in primavera, gerani in estate, la gente sapeva sempre dove andare se voleva dei fiori freschi e ben tenuti, si capiva solo guardando la bancarella che chi li coltivava li amava e ci teneva a loro come se fossero bambini da curare e da amare.
In quella calda estate a tenere il banco al mercato cāera Alfonso, il nipote di Saverio, un bel ragazzone con un sorriso cordiale e una vasta conoscenza di piante e fiori; a differenza di nonna Olga che era partita solo guardando i fiori che piĆ¹ le piacevano, Alfonso aveva studiato botanica allāUniversitĆ e ora, ad ogni fine estate, faceva un giro per lāEuropa, toccando gli Orti Botanici piĆ¹ importanti, le Mostre di Fiori, le Esposizioni, informandosi, riportando a casa novitĆ da applicare alle serre di famiglia che erano la sua vita.Ā
E quasi ogni mattina al mercato passava Luisa, una bella ragazza bruna che si fermava volentieri a chiacchierare con lui.
–Ā Buon giorno Alfonso, cosa hai di bello oggi?
Lui rideva e le sceglieva sempre un fiore, regalandoglielo.
–Ā Ah, oggi per te ho questo garofano, senti che meraviglioso profumo!
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