Description
Capitolo 1
Il signor William Brown, direttore del penitenziario di Fairville, si aggiustò per l’ennesima volta il nodo della cravatta ed osservò gli oggetti posati davanti a lui sulla scrivania: un cinturone contenente quasi una ventina di proiettili, una Colt 45 ed un piccolo rotolo di banconote. Erano tutti gli averi del detenuto James Calloway che usciva proprio quella mattina dopo avere scontato cinque anni di prigione. Qualcuno bussò.
<<Avanti>> rispose Brown con voce impersonale.
La porta si aprì ed un individuo dall’aria impiegatizia annunciò:
<<Signor direttore, c’è il detenuto numero 115>>.
Brown scosse la testa in cenno di assenso.
<<Bene, fallo passare>>.
L’uomo dall’aria scialba introdusse nell’ufficio un individuo alto, interamente vestito di nero e l’istante successivo uscì richiudendosi la porta alle spalle.
<<Vieni pure avanti, Calloway, accomodati>> fece il direttore indicando con un cenno della mano la sedia davanti alla scrivania.
Il nero gettò a Brown un’occhiata diffidente e prese posto sulla sedia. Il direttore dovette schiarirsi la voce prima di continuare a parlare.
<<Dunque, Calloway, hai pagato il tuo debito con la giustizia ed oggi torni ad essere un uomo libero>>.
Calloway studiò bene il volto del direttore prima di rispondere e quando lo fece la sua voce era pacata ma non priva di una punta di risentimento.
<<Cinque lunghi, sporchi anni trascorsi in questo letamaio per un reato di cui ero completamente innocente>>.
<<Evidentemente i giudici non la pensavano allo stesso modo>> ribatté secco Brown. Uno stanco sorriso apparve sul volto di Calloway.
<<Quel processo fu una farsa. Il vero colpevole di quella rapina è ancora a piede libero…>>. Rimase zitto per qualche secondo poi, marcando bene le parole, aggiunse:
<<Ma sta per arrivare la sua ora>>.
Il direttore assunse un’espressione grave.
<<Se ancor prima di uscire manifesti simili intenzioni, mi sa che presto ci rivedremo.
<<Chissà?>> rispose Calloway sarcastico.
<<Potrei essermi affezionato a questo posto>>. Brown allargò entrambe le braccia in un gesto sconsolato e l’istante successivo spinse verso Calloway gli oggetti che stavano in bella mostra sulla scrivania. L’ex detenuto li scrutò con notevole interesse mentre Brown elencava:
<<Dunque: trenta dollari in banconote, un cinturone con diciotto proiettili ed una rivoltella Colt. È tutto ciò che avevi addosso al momento del tuo arresto>>.
<<Veramente i dollari erano quaranta>> puntualizzò Calloway mentre faceva sparire il piccolo rotolo in una tasca della giacca.
<<Certo>>, concesse Brown
<<ma dieci ti sono stati detratti per pagare il vestito che hai addosso e che è stato confezionato qui da altri detenuti. Come vedi è tutto in regola>>.
Il nero diede un’occhiata alla sua giacca e, con un mezzo ghigno, rispose:
<<Alta moda del penitenziario di Fairville>>. Con estremo interesse estrasse la Colt dal cinturone e se la rigirò tra le mani. Con calma prese sei proiettili e li inserì nel tamburo. Il direttore lo osservava con un certo interesse. Dopo aver caricato la pistola Calloway la spianò con un gesto rapidissimo in faccia al direttore. Questi rimase allibito ma Calloway si affrettò a dire:
<<Niente paura, signor Brown. Può darsi che sarò di nuovo vostro ospite ma non così presto>>. Abbassò la pistola e la rimise nella fondina. Cercando di assumere un contegno il direttore fece: <<Bene, Calloway. Puoi andare, ti auguro buona fortuna>>.
Brown tese la mano mentre il nero si alzava in piedi e si allacciava il cinturone alla vita.
<<Allora, senza rancore?>> chiese Brown in tono quasi cordiale.
Calloway osservò con curiosità quella mano tesa ed infine rispose:
<<Il rancore è un sentimento che ignoro. Odio, invece, talvolta mi capita di provarne>>.
Il direttore abbassò la mano a disagio mentre Calloway usciva dall’ufficio richiudendosi la porta dietro le spalle. Brown rifletté sulle ultime parole dell’ex galeotto. Quell’uomo aveva dei nemici ed era ben deciso a vendicarsi; il direttore pensò che non avrebbe voluto essere nei loro panni.
Reviews
There are no reviews yet.